Il 26 agosto scorso avevo allestito il mio angolino semine (qui il post relativo).
Oggi martedi 27 novembre mi decido a trapiantarle.
Sono in ritardo averi dovuto terminare i trapianti entro la prima metà di ottobre, pazienza. Non ho seminato piante delicate, si adatteranno.
In genere a meno che non si tratti della semina di piante autoprodotte di cui conosco la vigoria e di cui possiedo abbondanti scorte di semi, le annuali e le erbacee perenni che moltiplico da seme andranno incontro ad almeno 2-3 passaggi prima di giungere nella loro dimora definitiva.
Le semine del 26 agosto 3 mesi dopo (27 novembre) |
Il primo passaggio è la semina in contenitore alveolare.
La semina in alveolo mi permette di evitare le delicatissima e noiosissima operazione di ripichettamento e di ridurre al minimo il quantitativo di terriccio universale da acquistare.
Il motivo per cui cerco di ridurre il consumo di terriccio per piante è presto detto: i terricci commerciali sono a base di torba, la torba non è una risorsa rinnovabile (se continua ad essere estratta con i ritmi attuali), le torbiere da cui è estratta sono spesso ecosistemi delicatissimi e ricchi di endemismi, la mia è un'attività hobbistica, indi posso permettermi di lavorare un po'di più pur di ridurre i miei consumi di torba.
Il motivo per cui non abbandono definitivamente i terricci commerciali a favore dell'ottimo e abbondante compost prodotto dal giardino di casa, è uno e semplice: il compost di casa è pieno di semi di "erbacce" che soffocherebbero le mie giovani plantule mentre il terriccio commerciale è erbaccia esente.
Possiedo una decina di contenitori alveolari. I contenitori alveolari hanno dimensioni zz X cc, 7 hanno XX fori e 3 hanno XX fori. Li ho acquistati nel 2003 al consorzio agrario più vicino a casa, e ogni anno finito il loro lavoro vengono sciacquati e messi da parte per essere utilizzati l'anno successivo.
Se in fase di semina sono intransigente sul tipo di terriccio (terriccio universale o da semina, rigorosamente sterile per riempire gli alveoli e terriccio per piante grasse per coprire i semi più minuti) in fase di trapianto mi affido tranquillamente al compost di casa.
Anche in questo caso utilizzo vecchi vasetti riciclati di anno in anno.
Per rendere più rapida l'operazione di trapianto, riempio prima tutti i vasetti senza compattare troppo il terriccio, quindi con il manico arrotondato di una paletta da giardino, comprimo leggermente il terreno ottenendo l'incavo ove riporre il panetto di terra delle nuove piantine.
Infine, pigiando lungo i bordi dell'alveolo e tirando delicatamente la plantula dal colletto (fig. 1), estraggo la piantina che andrà posta a dimora (fig.2) e rincalzata con cura premendo il terreno attorno ad essa (fig. 3-4).
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