sabato 26 gennaio 2013

Cantieri e Robinie



Questo è uno degli ultimi acquarelli di Torino poi, a meno che non decida di riprendere la matita in mano, non infescerò di ulteriori boiatine queste pagine.
Era il lontano 2010, era un aprile piovoso e la tenacia con cui la robinia, sfuggita alle ruspe ed agli scavi, fioriva mi aveva quasi commosso. 
Il canto del cigno.

Signori non commuoviamoci troppo!
In fondo al cuore rimango un agronoma e so benissimo come la tenacia della robinia sia, nel tempo, diventata un problema. 
Inrodotta in Europa nel 1601 da Jean Robin, Robinia pseudoacacia  si è rapidamente naturalizzata nel nostro continente (anche grazie all'aiuto dell'uomo che la sfrutta per la produzione mellifera e la legna da ardere di ottima qualità ) fino a rendere assai difficile la vita per le nostre specie arboree più pregiate (il genere Quercus in particolare). Questa specie dalla crescita rapida e dalla elevata capacità pollonifera, tende infatti a soffocare le govani piantule di quercia sottraendo loro spazio e luce, e creando formazioni boschive praticamente monospecifiche con un gran danno in termini di perdita di biodiversità.