domenica 15 settembre 2013

Gentiana asclepiadea

Laghi di Plitvice 26 agosto 2013 (Croazia)
Gentiana asclepiadea

Non ho una foto che renda giustizia ai laghi, al loro meraviglioso spettacolo ed alla vegetazione che li circonda. Per farsi un'idea della bellezza di questo sito è più utile fare una ricerca immagini su google. Nel programmare il viaggio, occorre tenere conto che il parco è pieno di turisti  e sarà necessario armarsi di molta pazienza, soprattutto quando vedrete uno dei nostri incauti connazionali pasturare i pesci come se si trovasse al Parco Sempione (ricordo che anche lì in teoria è vietato dar da  mangiare agli animali "selvatici") .


Cornus mas nel suo habitat naturale, (laghi di Plitvice)

sabato 23 marzo 2013

Storie di piante

Qualcuno diceva che "In giardino non si è mai soli".
In effetti è vero, molte delle piante che possediamo hanno una storia da raccontare, legate come sono a ricordi, episodi, cacce ostinate tra mille diversi vivai, doni inaspettati ...
Chiedere ad un giardiniere appassionato notizia delle sue piante può essere causa scatenante di interminabili e talvolta noiosissimi racconti.

In questo periodo, nel caotico giardinetto di casa che lentamente si risveglia dal torpore invernale, il mio amato corniolo è in fiore.


Cornus mas, fioritura in pieno sole, provincia di Milano, dai primi di Marzo a fine mese. 
Come molte le altre piante che nel tempo sono arrivate a casa, anche questa è frutto di un acquisto impulsivo.
Galeotto fu Pizzetti.
Il piccolo "Piante e fiori del giardino" religiosamente  protetto da copertina gialla plastificata, e decorato con dedica datata 1980 giaceva tra le mensole della libreria. 
Avevo 16 anni, ancora il giardinaggio non era un'ossessione ma solo un simpatico germoglio, le pagine ormai ingiallite dell'edizione economica che pigramente mi ero ritrovata a sfogliare in un pomeriggio in cui mi interessava solo procastinare l'ennesima tavola da disegno da terminare non mi attraevano particolarmente, poi cominciai a leggere. 
Cominciai a leggere partendo da una pagina imprecisata del libro, mi appassionai e decisi di leggere con metodo:dal principio alla fine. Fra le diverse piante descritte magistralmente da Pizzetti, una in particolare colpì la mia immaginazione, non è difficile immaginare quale.

venerdì 15 marzo 2013

Di software e rendering


Si possono realizzare rendering discreti anche con software gratuiti o open source.
Il che non guasta quando il tuo lavoro non viene remunerato, la gente si intasca il progetto e tanti saluti.
Ingenuità ed occasioni perse.
Tornando al punto1: Google sketch up per la modellazione 3D (se poi piace, si passa al Pro che ha costi abbordabili persino per me),  Kerkythea come motore di rendering, GIMP per la post-produzione.
I manuali utili per imparare:
-Google SketchUp for Site Design: A Guide to Modeling Site Plans, Terrain and Architecture
SketchUp 7.1 for Architectural Visualization: Beginner's Guide
Non sono free e cominciano ad essere datati, ma l'investimento vale la spesa.
E se ho imparato io che ancora rimpiango matita acquarello lucidi e fotocopiatrice, vuol dire che funzionano.




giovedì 28 febbraio 2013

Sabato e domenica siamo qui!

Questo fine settimana sarò qui, a Villa Necchi Campiglio a dare una mano allo stand dei Vivai ProNatura.

sabato 16 febbraio 2013

A caccia di bucaneve

Passato l'esame di stato viene anche il momento di concedersi una gita.
Il posto è il medesimo dello scorso  ANNO ma il periodo è un altro.
Metà febbraio invece di fine marzo.


La neve rende tutto più suggestivo, ma lo scopo della gita non è quello di godersi l'insolito paesaggio innevato, bensì verificare se almeno quassù, nei lembi boscati dell'alta Brianza, ancora fioriscono i bucaneve.


Niente!
Dei bucaneve nessuna traccia,probabilmente non è il loro areale, in compenso, dove la neve si ritira, fanno capolino graziosi mazzolini di Leucojum vernum. 


Sono molto soddisfatta lo stesso.
Prima di rientrare a casa la Brianza ci fa un ultimo regalo:



un tramonto in technicolor ci sorprende superata l'ultima collina. 
Ringraziamo le polveri sottili.

Il mio suggerimento è lo stesso dell'ALTRA volta: se abitate nei paraggi di Lesmo (Monza) il sentiero verso Cascina Pegorino merita una visita.


lunedì 4 febbraio 2013

Notte prima degli esami

Basta!
Le procedure di VIA VAS e AIA mi escono fuori dalle orecchie, la Convenzione europea del paesaggio inizia a farmi orrore ed il Codice dei beni culturali e del paesaggio ancora di più!
Per rilassarmi sono passata ad esplorare quali siano i parchi italiani attrezzati con aree espositive all'aperto, pensando che quando mi ritroverò di fronte alla commissione romana dovrò pur giustificare le mie miserande scelte progettuali con qualche elegante riferimento a opere realizzate.
Così...
Ho riscoperto la fondazione Maeght e l'Uovo di Mirò che non dimenticherò mai.
Ho sognato per l'ennesima volta di poter mettere piedi nell'opera di Niki de Saint Phalle
Ho sbirciato il sito del "parco" Arte Sella  e quello della Collezione Gori
Per caso mi sono imbattuta in QUESTO 
e mi è tornata alla mente una gita di ottobre.

Da sinistra: Monte isola in un uggioso pomeriggio; le piramidi di erosione; le torbiere del Sebino , foto di  Staiano Raffaele (che io avevo la compattina scarica).
Per il mio compleanno avevamo deciso (io e il fantasmino che compare un paio di foto più giù) di sfruttare "l' x-box" e di passare un paio di giorni a Zone piccolo e meraviglioso comune nei pressi del lago d'Iseo.
Ovviamente prima di partire avevamo perso altrettanto tempo per decidere quali itinerari percorrere e quali posti visitare: Monte Isola, le Piramidi di Erosione, il percorso ciclabile Vello-Toline (che purtroppo trovammo chiuso, causa frana di due anni prima) ma soprattutto  le Torbiere del Sebino. 
Il percorso detto "Bosco degli gnomi" lo avevamo tenuto come seconda scelta. 
Ma il caso ha voluto diversamente.
Abbiamo trovato il tempo per fare il percorso di "Bosco degli gnomi" e io sono rientrata in albergo entusiasta, riportando un mucchio di impressioni positive e suggestioni per ipotetici progetti.

Il percorso comincia a pochi passi di distanza dall'abitato di Zone. 
Il paesaggio verso valle è dolce, il bosco che cresce lungo le colline ondulate lascia il posto ai prati del pascolo. 
Il Rosso, nel tempo, ha inserito ai lati del sentiero le sue opere ricavate da vecchi alberi, tronchi e ceppaie. Il nucleo centrale della suo lavoro, costituito da gnomi e ed animali del bosco, si incontra a metà del percorso ma è molto cresciuto nel tempo. Già all'inizio del percorso, infatti, ci imbatemmo in inaspettate figure: i draghi. I draghi che sembrano vigilare il bestiame come sentinelle, strappano un sorriso. Mi sono piaciuti da matti! Li ho immaginati inseriti in un parco giochi. L'intervento minimo dell'artista sul legno morto trasforma una vecchia ceppaia in una creatura fantastica (che all'occorrenza può fungere da asse di equilibrio) senza snaturare la forma del legno.

Il percorso a valle: le prime opere. Assolutamente da notare il muretto a secco e la pavimentazione in ciottoli della prima foto che se non ramento male dovrebbe essere uno dei frammenti recuperati della antica strada Valeriana.

Ogni drago ha il suo nome: a sinistra il Drago Rubino (gli ogghi sono illuminato da rossi fondi di bottiglia) a destra il drago Vinicio che fa la guardia ad una mandria di mucche al pascolo.
Verso metà percorso, alle porte di quello che era cupo bosco di faggi, ci siamo imbattuti negli gnomi promessi.
Non ho foto decenti degli gnomi purtroppo, ma mi sono sbizzarrita con le civette.
Alcune delle civette intagliate nei tronchi di alberi (con le radici ancora nel terreno) che sbucano ai lati del sentiero.

Non abbiamo completato tutto il percorso previsto per raggiungere la cima del monte Guglielmo perché ad un certo punto ci siamo imbattuti nel cartello che invitava a visitare il laboratorio del Rosso. Abbiamo imbucato un sentiero laterale e, dopo un breve tratto, ci siamo trovati di fronte ad una terrazza naturale lungo la quale era stato costruito un rustico casolare di bianco intonacato, nel punto dove il declivio cambiava pendenza il "Rosso" aveva realizzato la fantastica recinzione che potete vedere nelle foto sottostanti.

La poetica recinzione del laboratorio del Rosso. Le mie pessime foto purtroppo non rendono giustizia né all'opera né al contesto.

Certo non è recinzione adatta ad ogni giardino, ma in questo contesto la recinzione marcava una netta distinzione tra gli spazi dell'uomo e quelli della campagna permettendo all'abitazione di dialogare con il paesaggio circostante.

sabato 26 gennaio 2013

Cantieri e Robinie



Questo è uno degli ultimi acquarelli di Torino poi, a meno che non decida di riprendere la matita in mano, non infescerò di ulteriori boiatine queste pagine.
Era il lontano 2010, era un aprile piovoso e la tenacia con cui la robinia, sfuggita alle ruspe ed agli scavi, fioriva mi aveva quasi commosso. 
Il canto del cigno.

Signori non commuoviamoci troppo!
In fondo al cuore rimango un agronoma e so benissimo come la tenacia della robinia sia, nel tempo, diventata un problema. 
Inrodotta in Europa nel 1601 da Jean Robin, Robinia pseudoacacia  si è rapidamente naturalizzata nel nostro continente (anche grazie all'aiuto dell'uomo che la sfrutta per la produzione mellifera e la legna da ardere di ottima qualità ) fino a rendere assai difficile la vita per le nostre specie arboree più pregiate (il genere Quercus in particolare). Questa specie dalla crescita rapida e dalla elevata capacità pollonifera, tende infatti a soffocare le govani piantule di quercia sottraendo loro spazio e luce, e creando formazioni boschive praticamente monospecifiche con un gran danno in termini di perdita di biodiversità.